Per chi lavora in città la scelta del veicolo giusto può fare la differenza tra stress quotidiano e mobilità efficiente. Le minicar, sia elettriche che termiche, rappresentano una soluzione sempre più apprezzata da professionisti e lavoratori urbani. Ma qual è il reale impatto economico di queste vetture? Analizziamo i costi di gestione per capire quale opzione conviene davvero.
Il contesto: perché le minicar interessano i professionisti
Parcheggio impossibile, ZTL, traffico congestionato e costi di carburante in aumento: la vita del professionista urbano richiede soluzioni di mobilità intelligenti. Le minicar offrono dimensioni compatte, consumi ridotti e, nel caso delle versioni elettriche, accesso privilegiato alle zone a traffico limitato. Ma la convenienza va valutata sui costi reali di gestione.
Nota bene: i calcoli che seguono sono basati su valori medi di mercato a settembre 2025. Nella realtà, i costi possono variare anche sensibilmente a seconda delle tariffe energetiche del proprio fornitore, del prezzo del carburante nella zona, dello stile di guida e delle condizioni d'uso del veicolo. Questi numeri sono perciò da considerare come indicativi, utili per un confronto generale tra le tecnologie.
Costo d'acquisto: l'investimento iniziale
I due modelli entry level di Aixam hanno un prezzo pari a 11.199 Euro (per l’elettrica) e 12.699 (per la versione termica). Numeri in controtendenza rispetto al mercato, che per le minicar elettriche richiedono solitamente un investimento iniziale più elevato. Inoltre gli incentivi statali ed eventuali contributi regionali possono ridurre ancor di più il costo rendendo l'elettrico ancora più accessibile.
Carburante ed energia: il costo che fa la differenza
Qui emerge il divario più significativo tra le due tecnologie. Una minicar diesel consuma mediamente 3-4 litri per 100 chilometri, il che si traduce in un costo al chilometro di circa 0,05-0,07 euro, considerando il gasolio a 1,70 euro al litro. Per un professionista che percorre 15.000 chilometri all'anno, parliamo di una spesa annua tra gli 800 e i 1.000 euro solo di carburante.
Le minicar elettriche presentano uno scenario completamente diverso. Con un consumo medio di 12-15 kWh per 100 chilometri e considerando una ricarica domestica a 0,20 euro per kWh, il costo al chilometro scende drasticamente a 0,02-0,03 euro. Sugli stessi 15.000 chilometri annui, la spesa energetica si attesta tra i 300 e i 450 euro all'anno. Il risparmio annuo con l'elettrico può quindi arrivare a 300-600 euro solo sui rifornimenti. Se poi si ha accesso a colonnine aziendali gratuite o tariffe agevolate, il vantaggio economico cresce ulteriormente.
Manutenzione: semplicità contro tradizione
La manutenzione di una minicar diesel segue gli schemi tradizionali delle vetture a combustione. I tagliandi periodici vanno effettuati ogni 10.000-15.000 chilometri, con un costo medio tra i 150 e i 250 euro a intervento. Bisogna considerare il cambio olio, i filtri, le cinghie di distribuzione e tutti quegli interventi che caratterizzano un motore termico. Il costo medio annuo si aggira tra i 400 e i 600 euro, a cui vanno aggiunti interventi non sempre prevedibili su freni, frizione e sistema di scarico.
Le minicar elettriche ribaltano completamente questo paradigma. La manutenzione è ridotta al minimo proprio per l'assenza di componenti meccanici complessi: niente olio da cambiare, niente filtri aria o olio, niente candele o cinghie. I controlli si concentrano su batteria, pneumatici e impianto frenante, quest'ultimo spesso meno sollecitato grazie alla frenata rigenerativa che recupera energia. Il costo medio annuo scende a 150-250 euro, con un risparmio sulla manutenzione di circa 200-350 euro all'anno rispetto al diesel.
Assicurazione: sorprese positive per l’elettrico
Le minicar elettriche beneficiano spesso di premi assicurativi più bassi, grazie alle politiche di incentivazione della mobilità sostenibile adottate da molte compagnie. Mentre per una minicar diesel si spendono mediamente tra i 300 e i 500 euro all'anno, per l'equivalente elettrico il range si abbassa a 250-400 euro annui. Il risparmio può sembrare contenuto in termini assoluti, ma contribuisce comunque al quadro complessivo di convenienza.
Bollo auto: l'esenzione che vale
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda la tassazione automobilistica. Molte regioni italiane offrono l'esenzione totale del bollo auto per i veicoli elettrici per i primi tre o cinque anni dall'immatricolazione, con riduzioni significative anche oltre questo periodo. Una minicar diesel comporta un bollo annuale tra i 50 e i 100 euro a seconda della potenza, mentre l'elettrico azzera questa voce di spesa per diversi anni, per poi eventualmente beneficiare di una riduzione del 75% del tributo.
Parcheggi e ZTL: il valore nascosto
Per chi lavora in centro città, questo aspetto può fare una differenza enorme nel bilancio complessivo. Le minicar elettriche godono di accesso gratuito o fortemente agevolato alle zone a traffico limitato in molte città italiane, oltre al parcheggio gratuito sulle strisce blu in diverse municipalità. Il risparmio potenziale varia tra i 50 e i 150 euro al mese, che su base annua significa da 600 a 1.800 euro risparmiati. Le minicar diesel, al contrario, sono soggette alle normative standard e possono addirittura incontrare limitazioni nelle zone a basse emissioni che molte città stanno implementando.
Per un professionista che si reca quotidianamente in centro per lavoro, questo beneficio da solo può giustificare economicamente la scelta dell'elettrico, rappresentando un risparmio concreto e immediato che si percepisce ogni singolo giorno lavorativo.
Svalutazione: cosa accade nel tempo
La svalutazione è un fattore importante da considerare nell'analisi economica complessiva. Le minicar diesel hanno una svalutazione più prevedibile e stabilizzata nel tempo. Il mercato dell'usato è maturo e consolidato, con perdite di valore tipicamente nell'ordine del 15-20% annuo nei primi anni di vita del veicolo.
Le minicar elettriche presentano uno scenario più variabile, dove la svalutazione dipende molto dall'evoluzione della tecnologia delle batterie e dal sistema di incentivi in vigore. Attualmente si registra una svalutazione del 20-25% annuo, leggermente superiore al diesel, ma la situazione sta migliorando progressivamente con l'aumento della domanda di veicoli elettrici usati e la maggiore durata certificata delle batterie moderne, che dissipa i timori sulla loro longevità.